Sezione: Abbigliamento

Materia importante, soprattutto considerando che nell'Ultracycling si possono trovare forti mutamenti di temperatura e meteo all'interno di ogni singolo evento o gara. Non è inusuale dover gestire sbalzi termici di oltre 30 gradi, o passare in poco tempo dalla pioggia al sole per poi ritornare alla pioggia. Diventa quindi fondamentale poter essere pronti a tutte le casistiche che si possono incontrare durante uscite di svariate ore o giorni. Il consiglio principale è quello di avere un'abbigliamento che consenta di coprirsi a "pezzi", ovvero poter essere in alcuni momenti "estivi" ed in altri "semi invernali". L'errore più comune è quello di partire già troppo coperti, soprattutto nelle stagioni con temperatura medio/bassa, partire senza avere nei primi 15' una leggera sensazione di freddo è già un primo campanello di allarme che stiamo sbagliando qualcosa. Sulle salite poi il problema si amplifica, non "aprirsi" e alleggerire l'abbigliamento, rimanere troppo coperti e con maglia chiusa, genera un tasso di sudorazione elevato che, oltre a compromettere la prestazione (è come se ad una macchina si tappasse il radiatore di raffreddamento), bagna in maniera pesante l'abbigliamento col risultato che alla prima discesa o zona di freddo si avrà un effetto opposto fino ad arrivare al congelamento dei tessuti nei casi più estremi. Il corpo umano è come un motore di un'auto, quando la prestazione sale il calore prodotto aumenta e diventa quindi importante garantirne il giusto raffreddamento. Personalmente prima di iniziare una salita apro la maglia rimanendo con la termica "a vista", apro la mantellina se la sto indossando, tolgo i guanti anche se è inverno e scopro la testa se indosso la bandana o copritesta. Quando attacco la salita sono al limite della sensazione di freddo, questo mi consentirà di pedalare senza sudare ma di rimane caldo, vista l'energia ed il calore che verrà prodotto. Arrivato al termine della salita mi comporto in maniera opposta, mi copro cercando di lasciare all'aria dirette meno zone possibili, chiudo maglia e smanicato, metto i guanti per tenere la mani al caldo e avere sensibilità per gestire al meglio presa manubrio e gestione freni, copro testa e collo per non prendere colpi di freddo, metto manicotti e gambali se la situazione lo richiede. In aggiunta, nei casi di freddo eccessivo, aggiungo copriscarpe e mantellina lunga. Terminata la discesa si riparte con l'operazione di svestimento per tornare alla situazione precedente. Tenere l'abbigliamento da discesa avvolto in sacchetti di plastica mi consente di indossarli asciutti. Nel periodo invernale le zone più critiche sono generalmente piedi e mani, e anche qui spesso l'errore più comune è quello di coprirsi in maniera eccessiva col risultato di portare ad eccessiva sudorazione le parti che poi, alla prima discesa, si congeleranno inevitabilmente. Meglio quindi ridurre la quantità di indumenti (no doppie calze o doppi guanti) e migliorare la qualità degli stessi, calze e sottoguanti di lana Merino accompagnati da una scarpa invernale e un buon guanto in Gore-Tex risolve ogni problema. In queste condizioni si può tranquillamente uscire anche con temperature di diversi gradi sotto zero.

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